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Le aziende che assumono a tempo indeterminato soggetti che percepiscono l’indennità NASpI possono godere di alcuni benefici economici. In particolare, al datore di lavoro che assume spetta un contributo del 20% dell’indennità mensile che sarebbe stata corrisposta al lavoratore per il periodo residuo di spettanza dell’indennità. L’accesso al beneficio è subordinato al rispetto delle regole comunitarie sul de minimis. L’incentivo spetta solamente per i periodi di effettiva erogazione della retribuzione al lavoratore.
L’assunzione di un lavoratore che sia percettore di indennità NASpI– nuova assicurazione sociale l’impiego – dà la possibilità al datore di lavoro, ove siano realizzate tutte le condizioni di legge, di beneficiare di una agevolazione di carattere economico (art. 2, comma 10-bis, L. n. 92/2012; circolare INPS n. 175/2013; circolare INPS n. 81/2014 per le aziende agricole).
Introdotto dalla Legge Fornero nel 2012, il beneficio era riferito ai lavoratori beneficiari dell’ASpI ma – giusto quanto precisato dal messaggio INPS n. 4441/2015 – continua a trovare applicazione per i lavoratori in godimento dell’indennità NASpI, stante il rinvio operato dall’art. 14 del D.Lgs. n. 22/2015 alle norme in materia di ASpI.