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Arrivano, con la legge di Bilancio 2018, una serie di misure a tutela delle donne vittime di violenza e, più in generale, dei lavoratori che subiscono molestie sui luoghi di lavoro e spesso sottoposti a discriminazioni, demansionamenti, trasferimenti o licenziamento. In particolare si prevede che la lavoratrice (o il lavoratore) che agisce in giudizio per la dichiarazione di discriminazioni per molestia, in caso di riconoscimento giudiziale dell’illegittimità del licenziamento, ha diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro, al risarcimento del danno e al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti dal datore di lavoro. Quali sono le altre tutele?
La legge di Bilancio 2018 include alcuni provvedimenti volti alla tutela delle donne vittime di violenza e delle lavoratrici che subiscono molestie sui luoghi di lavoro.
Se da un lato si incentiva l’assunzione di donne vittime di violenza, dall’altro si vietano atteggiamenti discriminatori nei confronti dei lavoratori che denunciano le molestie subite. E, ancora, rischia il licenziamento il dipendente pubblico che pone in essere atteggiamenti e comportamenti gravi di molestia sul luogo di lavoro.