Dopo oltre un anno di gestazione l’Ape volontario è operativo. Ieri, con una doppia comunicazione istituzionale, Palazzo Chigi e Inps hanno dato il via alla sperimentazione dell’anticipo finanziario a garanzia pensionistica, l’annunciato prestito-ponte per un’uscita anticipata dal mercato del lavoro fino a 43 mesi prima della vecchiaia.
Interessati alla prima applicazione di questa misura, prevista attualmente fino alla fine del 2019, sono i lavoratori nati tra il maggio del 1954 e il luglio del 1956. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha parlato di una platea potenziale di 300mila lavoratori quest’anno e di altri 115mila nel 2019.
Le domande di certificazione dei requisiti (63 anni più 20 di contributi versati) sono aperte sul sito dell’Inps da ieri pomeriggio, dove si potrà effettuare anche una simulazione per conoscere convenienza e condizioni di accesso a questo strumento. Inps, che ieri ha anche Pubblicato la circolare attuativa, ha messo a punto un simulatore ultra-semplificato (l’algoritmo è stato messo a punto con Abi e Ania) nel quale si sintetizza nella rata netta l’unico indicatore di costo del finanziamento che, vale ricordarlo, dovrà essere rimborsato tramite un prelievo sulla pensione nei primi vent’anni di erogazione (240 rate).
L’onere effettivo dell’Ape comprende gli interessi, l’assicurazione sulla premorienza, in caso di decesso la pensione di reversibilità futura non sarà intaccata da rate, e l’accesso al fondo di garanzia dello Stato. Il Tan di partenza fissato dall’Abi è del 2,938%, cui corrisponde un Taeg al netto del credito d’imposta che varia dal 3,43% (su 12 mesi di anticipo) e 3,33% (su 36 mesi), come confermato nei dossier di documentazione pubblicati ieri sul sito della Presidenza del Consiglio. «Da oggi parte l’Ape volontario che consente a molti lavoratori over 63 di chiedere di andare in pensione in anticipo con un prestito a condizioni agevolate. Più libertà di scelta per le persone, sostenibilità per il sistema pensionistico» ha annunciato su Twitter il premier Paolo Gentiloni, mentre il presidente dell’Inps, Boeri, ha twittato che a cinque ore dal via sono state effettuate 21mila simulazioni Ape sul sito dell’Istituto. «Mi aspetto che lo chieda- ha dichiarato Boeri – chi ha problemi di liquidità o chi vuole fare un trasferimento tra le generazioni come ad esempio un nonno che vuole pagare l’asilo nido del nipote ma anche chi ha una speranza di vita più bassa come chi ha una malattia».
Dalla ricezione della domanda di certificazione, Inps avrà 60 giorni per rispondere con l’accoglimento o il rifiuto. Una comunicazione che comprende la durata massima dell’Ape e l’importo minimo e massimo della quota mensile di Ape ottenibile, dati che saranno poi confermati al momento della successiva presentazione della domanda di anticipo volontario cui sono collegati la domanda irrevocabile di pensionamento di vecchiaia, l’istanza di accesso al fondo di garanzia e la proposta di assicurazione e finanziamento bancario. Il tutto, come si diceva, con una modulistica online che Inps ha messo a punto con un format molto accessibile. Per chi vorrà ottenere le mensilità pregresse (si possono richiedere fino al maggio 2017) la domanda dovrà essere fatta subito, visto che la scadenza prevista per riconoscere questa facoltà è il 18 aprile.
da il SOLE 24ORE 14/02/2018